RICERCA ESAMED |
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Gli aspetti essenziali dello studio E.S.A.Med.
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Gli abstract commentati (Critical Appraisal Topic - CAT) degli articoli pubblicati dello studio E.S.A.Med. |
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Sintesi dei risultati dello studio sugli Esiti Sensibili all’Assistenza in Medicina - E.S.A.Med. Caregiver informale: le famiglie giocano un ruolo importante nell’assistenza agli anziani ricoverati nei reparti di medicina per acuti. Essi contribuiscono in modo sostanziale nell’assistenza ai pazienti, specialmente durante i turni mattutini e pomeridiani. I pazienti a rischio di degenza prolungata e a rischio di eventi avversi quali cadute, LDP, confusione/agitazione e uso di contenzione hanno maggiore probabilità di ricevere assistenza informale. A livello infermieristico, una elevata quantità di cure perse è associate a una più elevata quantità di turni di assistenza forniti dai caregiver informali. D’altra parte, una maggior quantità di assistenza fornita dallo staff riduce la quantità di assistenza informale decisa dalla famiglia. Declino funzionale: il declino funzionale legato al ricovero ospedaliero affligge il 17.1% dei pazienti ricoverati nei reparti di medicina per acuti negli ospedali italiani. Oltre ai fattori individuali, anche aspetti relativi all’assistenza e all’organizzazione contribuiscono al declino. Alcuni dei fattori emersi possono essere modificabili: aumentare la quantità di assistenza fornita da infermieri laureati, fornire e supervisionare l’assistenza diretta e limitare la quantità dell’assistenza fornita dagli OSS con scarsa formazione può ridurre il declino funzionale dei pazienti anziani ricoverati in medicina. Probabilità di morire in ospedale: i risultati suggeriscono di ripensare l’assistenza nei reparti per acuti durante il fine settimana. Durante i week-end dovrebbe essere assicurata la stessa quantità di assistenza erogata durante la settimana. Inoltre, occorre ridefinire anche lo skill-mix aumentando la proporzione dell’assistenza offerta dagli infermieri, che sono capaci di riconoscere precocemente segni e sintomi di deterioramento clinico degli anziani fragili ricoverati nei reparti per acuti. Cure infermieristiche perse: una notevole quantità di interventi assistenziali di base e clinicamente rilevanti è percepita come persa nei reparti di medicina in cui sono ricoverati i pazienti anziani con condizioni cliniche complesse. Le cure perse di base possono aumentare la dipendenza funzionale dei pazienti aumentando così il peso che grava sulle loro famiglie; le cure perse clinicamente rilevanti come ad esempio l’errato tempo di somministrazione di farmaci, l'educazione del paziente, la sorveglianza e il monitoraggio delle sue condizioni possono compromettere i risultati clinici che aumentano il rischio di complicanze e di morte. Il verificarsi delle cure perse è spiegata principalmente da elementi e decisioni organizzative, infatti la quantità di assistenza offerta, così come il mix infermieri/OSS, influenza il verificarsi di cure perse. Nei reparti di medicina dovrebbero essere adottati adeguati standard di assistenza infermieristica per proteggere i pazienti fragili che sono a rischio di ricevere un scarsa assistenza e sviluppare più complicanze, aumentando la durata della degenza. CVP inserito in PS e poi gestito in medicina: 3 giorni dopo l'inserimento del PVC in PS, l'incidenza cumulativa di flebiti è quasi del 20% e questa supera il 50% cinque giorni dopo. La quantità di cure perse e l’esperienza degli infermieri nell’assistere il paziente dopo l'inserimento del CVP influenzano l'incidenza di flebite; ricevere più assistenza infermieristica ed essere accolti in un ospedale ad alta specializzazione sono associati ad un minor rischio di sviluppare flebiti. Si sono identificati alcuni fattori di rischio per le flebiti CVP-correlate modificabili. Gli infermieri del PS devono documentare con precisione quando e come il CVP del paziente è stato inserito; il CVP inserito in PS dovrebbe essere valutato regolarmente, in particolare dopo tre giorni per garantire l'identificazione precoce di eventuali segni di flebite. I responsabili dovrebbero porre attenzione al monitoraggio dell’assistenza infermieristica offerta e alle possibili cause di cure perse, come l’aumento del rapporto infermiere/pazienti, la scarsa qualità del lavoro di squadra o il cattivo utilizzo delle risorse umane esistenti. Specifici interventi educativi possono essere rilevanti per allertare gli infermieri clinici sulle complicazioni CVP-correlate, soprattutto per quanto riguarda gli infermieri novizi e per gli ospedali generali. Valutazione infermieristica: si è condotto un esercizio metodologico per la convalida di un meta-strumento basato su quattro diversi strumenti attualmente utilizzati nella pratica clinica e volti ad effettuare screening di alcuni rischi specifici/problemi reali (scale Brass, Barthel, Braden e Conley). A partire dai 42 item originali, il meta-strumento è composto da 20 item e, potenzialmente, con da un numero ancora minore (17). I 20 item sono in grado di predire il rischio degli stessi strumenti originali: punteggi più alti indicano un aumento del rischio dei pazienti nel “Declino funzionale”, nelle “Lesioni da pressione acquisite in ospedale” e nelle “Dimissioni difficili”. Scala Conley: la scala Conley non è in grado di prevedere le cadute nei pazienti anziani nelle medicine per acuti, in conformità con la raccomandazione dello statunitense National Institute for Health Care and Excellence di abbandonare l'uso di strumenti di screening per predire il rischio di cadere dei pazienti in ospedale. Lesioni da pressione inevitabili: nei reparti medici italiani, la prevalenza di lesioni da pressione inevitabili è intorno al 19,1% e la densità di incidenza è di circa 7,7 ogni 100 giorni di ricovero. Tuttavia sono necessari ulteriori studi sui criteri operativi che identificano le lesioni da pressione ineludibili allo scopo di aumentare la coerenza nelle misure di prevalenza e incidenza di questo fenomeno. L'insoddisfazione del paziente con l'assistenza infermieristica: mentre alcuni predittori a livello individuale non sono modificabili (ad es. Genere), l'aumento della prevenzione di esiti infermieristici negativi, come le piaghe da decubito, può prevenire questo giudizio. Ma sono i fattori organizzativi associati all'insoddisfazione dell'assistenza infermieristica che offrono maggiore spazio ai responsabili politici e ai dirigenti per intervenire. L'assistenza offerta da infermieri istruiti a livello universitario è un fattore protettivo contro l'insoddisfazione del paziente, così come l’aumento della quantità di assistenza giornaliera offerta. Mentre il rapporto infermieri/OSS è un fattore predittivo di insoddisfazione, suggerendo quindi la necessità di progettare con cura la composizione dello staff infermieristico. Infine, nei grandi ospedali in cui i pazienti anziani possono riportare insoddisfazione, è necessario progettare unità e modelli dell'assistenza in grado di rispettare la necessità di informazione e di relazioni interpersonali. Risultati pubblicati anni 2015-2016-2017 sulle riviste Aging clinical and experimental research, Journal of evaluation in clinical practice, Geriatric nursing, Scandinavian journal of caring sciences, The Journal of hospital infection, Internal and emergency medicine, Journal of Tissue Viability.
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