Il Governo Clinico  


Responsabile: Sergio Cinocca

La funzione della struttura “Governo clinico, qualità e formazione” è quella di promuovere la partecipazione dei professionisti allo sviluppo del governo clinico aziendale e di fornire supporto tecnico-elaborativo a progetti ed obiettivi aziendali di miglioramento nelle aree clinico-assistenziali ed organizzative prioritarie.
La struttura, se pur articolata su aree funzionali e sul modello a rete, sviluppa la complementarietà delle reti professionali per il “governo clinico”, la “formazione” e la “qualità”, facilitando l’integrazione fra “centro” e “periferia” a sostegno del perseguimento degli obiettivi aziendali di miglioramento della qualità dell’assistenza e utilizzando la formazione come strumento per conseguire il miglioramento delle competenze ed il cambiamento dei comportamenti professionali.

Gli obiettivi, articolati in attività e progetti, riguardano, in particolare:

  1. l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni e dei servizi erogati;
  2. la sicurezza delle cure;
  3. il consolidamento del sistema di accreditamento delle strutture/servizi ospedalieri;
  4. lo sviluppo delle competenze e delle professionalità.

Fermo restando il ruolo della Direzione Aziendale, del Collegio di Direzione e dei Dipartimenti ad Attività Integrata nella definizione delle strategie di governo clinico, le funzioni di coordinamento, implementazione e monitoraggio di progetti e obiettivi a valenza trasversale relativi ad appropriatezza, efficacia e sicurezza delle prestazioni sono svolte a livello centrale dalla struttura con la collaborazione delle reti professionali dei referenti dipartimentali.

Alla struttura Governo clinico, qualità e formazionecompetono:

  1. lo sviluppo degli strumenti del governo clinico;
  2. il coordinamento di gruppi di progetto finalizzati all’implementazione di linee guida e raccomandazioni scientifiche;
  3. la definizione di percorsi assistenziali;
  4. la valutazione dell’impatto clinico-organizzativo dell’utilizzo di tecnologie sanitarie;
  5. audit clinici e audit di sistema;
  6. la ricerca clinico-assistenziale e la formazione/disseminazione delle evidenze in area assistenziale (Centro EBN);
  7. il supporto alla gestione del rischio;
  8. il supporto ai Dipartimenti ad Attività Integrata nello sviluppo del sistema di gestione della qualità  (accreditamento Dipartimenti e certificazione dei programmi/percorsi e dei laboratori);
  9. il supporto allo sviluppo/revisione e monitoraggio di processi aziendali e della relativa documentazione;
  10. la gestione della documentazione aziendale, interservizi e interaziendale;
  11. la sorveglianza sui requisiti dell’accreditamento istituzionale nei Dipartimenti ad Attività Integrata;
  12. la gestione del percorso “cartelle cliniche”, compresa l’archiviazione;
  13. la progettazione, pianificazione e gestione della formazione aziendale, di base e continua;
  14. il supporto alle strutture/articolazioni organizzative aziendali nell’organizzazione di eventi formativi;
  15. l’implementazione, lo sviluppo e la sorveglianza dei requisiti e degli strumenti per l’accreditamento della formazione.

 

Area “Appropriatezza clinica”
In particolare per l’area dell’Appropriatezza clinica, favorisce la partecipazione e l’aggregazione dei professionisti attorno a significative iniziative a garanzia di prestazioni appropriate, efficaci e centrate sul paziente. Per questa ragione i principali ambiti di intervento divengono l’implementazione di percorsi di cura e la valutazione della appropriatezza e sicurezza degli interventi considerati.
Particolare rilievo hanno in questo contesto lo sviluppo di strumenti quali l’audit clinico, la definizione di indicatori e l’utilizzo di  strumenti specifici del sistema qualità per una riflessione sistematica sulla pratica professionale.
I principali ambiti di intervento fanno riferimento a:

  1. implementazione di raccomandazioni scientifiche ai fini dell’appropriatezza e sicurezza delle prestazioni;
  2. strutturazione e implementazione di percorsi di cura integrati a sostegno delle reti clinico-organizzative delineate;
  3. monitoraggio e valutazione sia dei percorsi di cura nei principali ambiti clinici (patologie cardiovascolari, croniche, oncologiche, ecc.) sia della appropriatezza delle prestazioni, in particolare monitoraggio dell’adesione alle raccomandazioni nell’impiego di tecnologie (es. farmaci), attraverso l’attività di audit clinico e lo sviluppo di database clinici (es. stroke);
  4. promozione di buone pratiche nell’ambito della gestione del rischio clinico e della sicurezza delle cure (es. profilassi TVP).

Il supporto a questa attività rimane prevalentemente in capo al responsabile della struttura Governo clinico, qualità e formazione, che si avvale anche dei facilitatori della qualità, della rete professionale dei referenti dipartimentali per il governo clinico e dei professionisti del “Centro EBN”.





   


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